Quando nel 1919 venne stipulato il primo contratto di cessione dei terreni, da parte della amministrazione di Terralba, per la realizzazione della bonifica, la piana di Arborea si presentava ancora come una landa deserta, popolata solo da acque disordinate e zanzare.
In quell’anno però le cose cominciarono a cambiare: nacquero le prime borgate e iniziarono i lavori di costruzione del “Villaggio Mussolini”, oggi Arborea.
Inaugurato nel 1928 da Vittorio Emanuele III e dal ministro Costanzo Ciano, doveva essere il cuore amministrativo della bonifica e come tale fu progettato e realizzato.
Oltre alle architetture strettamente legate all’attuazione della bonifica, come le idrovore, furono eretti infatti edifici di grande impatto, sia nello stile razionalista in voga durante il regime, sia in stile neorinascimentale costellato da elementi dell’architettura padana e veneta.
Visibili ancora oggi, ville e palazzi della Società Bonifiche Sarde, raccontano anch’essi la storia di un territorio che, senza di essi, non esisterebbe nemmeno. Eccone alcuni tra i più importanti.
Le scuole elementari, terminate nel 1928 su progetto dell’ing.Carlo Avanzini sono edificio austero con rivestimento bugnato, ovvero di pietra sporgente, si trovano nella piazza Maria Ausiliatrice.
La Chiesa Parrocchiale del Cristo Redentore, terminata nel 1927 sorge anch’essa nella piazza principale, di fronte al Municipio. È unica in Sardegna, in quanto il suo stile neoromantico con elementi tipici dell’architettura padana e veneta si possono riscontrare solamente qui. Il campanile, un tempo usato come deposito dell’acqua riporta una scritta molto particolare, quanto legata alla storia della città di Arborea: ex limo resurgo, risorgo dal fango.
Il Municipio realizzato nel 1931 sempre su progetto di Carlo Avanzini si trova esattamente di fronte alla chiesa parrocchiale. Al suo interno è di particolare pregio l’aula consiliare, costruita in legno massello e adornata da un dipinto di Antonio Corriga.
Il Palazzo dell’Albergo, inaugurato nel 1929, era nato per ospitare tecnici e ingegneri che lavoravano alla bonifica, oltre che ospiti importanti. Ancora oggi ha qui sede la storica Locanda del Gallo Bianco.
La villa del Presidente della Società Bonifiche Sarde è il primo edificio ad accogliere il visitatore che, attraverso la strada Provinciale 49, arriva da Oristano. Eretta nel 1930 su progetto dell’ingegnere Carlo Avanzini la villa è circondata da un magnifico parco. Appare costruita sullo schema degli altri edifici abitativi dell’epoca, ma in realtà si contraddistingue tra tutti. Presenta infatti molti elementi neorinascimentali, tipici delle tradizioni romana e veneta. Da quest’ultima deriva soprattutto la struttura centrale della facciata, costituita da 5 monofore.
Il Mulino, il silos e il mercato civico, realizzati tra il 1929 e il 1931 sono invece gli unici superstiti di archeologica industriale all’interno del centro cittadino.