Sull’estremità meridionale della selvaggia Penisola del Sinis si trovano i resti dell’antica città di Tharros. Fu fondata tra il VIII e il VII sec. a.C. da popolazioni fenicie su un’area già frequentata dai nuragici, come dimostra il villaggio protostorico ubicato sulla collina di Su Murru Mannu.
Della città fenicia oggi non possiamo ammirare niente, se non i reperti funerari e votivi. Sono infatti state rinvenute due necropoli, una sul Capo San Marco, l’altra all’interno del villaggio di San Giovanni di Sinis, oltre al tofet, tipico fenicio-punico a cielo aperto.
Oggi è però ancora possibile apprezzare la monumentalizzazione della città avvenuta in età punica tra il VI secolo e il 238 a.C., anno in cui la Sardegna fu conquistata dai romani.
In questo lungo periodo è collocabile la costruzione di una lunga cinta muraria oltre che numerosi edifici che sono stati conservati anche in epoca successiva.
La città cambia profondamente alla conquista romana dell’isola, e a tutte le diverse fasi della storia romana. Numerosi edifici, tre impianti termali, un tempio, un sistema fognario complesso, l’acquedotto… un nuovo mondo, sempre nello stesso luogo, che si stratifica sui due mondi precedenti, quello nuragico e quello fenicio-punico.
Alla caduta dell’impero romano, in età paleocristiana e altomedievale, la città cambia ancora volto che tuttavia è difficile tracciare: il prelievo continuo di materiali di spoglio – come per la costruzione della vicina Chiesa di San Giovanni – e l’azione corrosiva delle intemperie nel tempo hanno cancellato buona parte della storia più recente della città.
Sappiamo solo che il suo definitivo spopolamento, anche a causa delle incursioni saracene, fu decretato nel 1071, quando essa fu trasferita ad Aristiane, l’attuale Oristano.
Presso l’area archeologica, oggi gestita dalla Cooperativa Penisola del Sinis che offre anche molti altri servizi turistici sul territorio, troverete guide appassionate e competenti che vi accompagneranno in questo viaggio emozionante nella storia della costa occidentale dell’isola.