Il Comune di Bonarcado è abitato da circa 1600 persone e si trova a 25 km dal capoluogo di provincia ((Oristano)).
Il nome ‘Bonarcado’ è di probabile derivazione greca e legato al culto mariano: a testimonianza di questo, si trova al centro del borgo, in una suggestiva piazza, uno dei primissimi santuari dedicati alla Madonna, il ((Santuario di Nostra Signora di Bonacatu)).
Del VI-VII secolo, l’edificio bizantino, costruito sopra un complesso termale di epoca romana, sorge accanto alla ((Basilica di Santa Maria)), una chiesa in basalto tra le più importanti in Sardegna, sia per le dimensioni della struttura che per la storia legata alla sua nascita, costruita dai monaci camaldolesi attorno al 1100.
Un altro edificio storico del paese è la ((Chiesa di San Sebastiano)), situata al centro dei più importanti percorsi processionali e punto di riferimento cittadino.
Bonarcado sorge ai piedi del ((Montiferru)), in una zona ricca di meravigliose querce, alberi di tassi, di agrifogli e di lecci, che dopo il rogo del 2021 (che bruciò oltre 13mila ettari di terra, di cui 4 mila boschi, uccidendo tanti animali) si stanno riprendendo con rapidità il proprio spazio, rimpolpando la flora con nuova vita, animale e vegetale.
I boschi germogliati si alternano alle coltivazioni dell’uomo: oltre agli uliveti e ai vigneti, questa zona è molto nota anche per la coltivazione delle ((ciliegie)), per cui accorrono compratori da ogni parte dell’Isola.
Il territorio bonarcadese è anche gremito di nuraghi: sono circa 41 e, in particolare, sorgono in questa zona quelli dalla tipica pianta ‘a corridoio’, tra cui Serra Crastula, Ziligherto, Scovera, Campu Scudu, Sas Losas e Livandru.
Curiosità: Un istruttore pizzaiolo di origine bonarcadese ha rielaborato una pizza in occasione della Sagra della Ciliegia, fatta con ciliegie e casizolu (altra tipicità enogastronomica della zona).