Il maestoso castello del Montiferru, noto come Casteddu ezzu, domina dalle sue torri tutta la costa centro occidentale. Le sue rovine sono piene di memorie antiche e di leggende, e sono testimoni di macchinazioni politiche, amori infranti e tradimenti, prima che il luogo venisse definitivamente dimenticato.
Situata a circa tre chilometri da Cuglieri e in cima a una collina basaltica del massiccio del Montiferru, la fortezza fu costruita da Ittocorre, fratello del giudice Barisone II, allo scopo di sorvegliare il confine meridionale del giudicato di Torres. Citata per la prima volta in un documento del 1196, nel XIII secolo divenne proprietà dei giudici di Arborea. Quando fu conquistata dagli Aragonesi, la fortezza perse la sua funzione difensiva e fu concessa ai Zatrillas, una famiglia nobile spagnola, come parte del feudo di Cuglieri. Il castello entrò nella storia della giovane e infelice contessa di Cuglieri, Francesca Zatrillas, moglie del marchese di Laconi, don Agostino Castelvì. Nel 1668, dopo essere stata accusata di aver ucciso il marito e di aver tramato contro il viceré Camarassa, si rifugiò nel castello.
Dopo aver scoperto che un commissario e mille cavalieri stavano arrivando per trattenerla, riuscì a fuggire verso Foghe e non fece più ritorno. La Corona Aragonese sequestrò il maniero e lo vendette a un nobile cagliaritano. Purtroppo, alla fine fu abbandonato. Si ritiene che le rovine siano infestate da due spettri. Pare che un’imboscata sia stata tesa alla famiglia dell’ultimo proprietario, lasciando in vita solo il figlio minore e la sua balia. Furono nascosti nei sotterranei e vi rimasero fino alla morte. Si dice che di notte si possa sentire la balia cantare la ninna nanna al bambino.
Ancora oggi, se si osserva attentamente, si possono scorgere i resti della muratura perimetrale, delle torri di guardia e dei sotterranei che potevano essere utilizzati come cisterna e alloggi per i soldati. La costruzione era a pianta longitudinale, realizzata con basalto e rocce calcaree locali.
Quando ci si trova sulla cima della collina, si può avere una vista a tutto tondo del Montiferru, della Planargia e del promontorio di Capocaccia.