Tra gli ordinati reticoli che si diramano dalla Strada Provinciale 49, Arborea è nota principalmente per essere un angolo di Veneto, in Sardegna: come mai?

La cittadina di Arborea nasce il 29 ottobre 1928 con il nome di Villaggio Mussolini, e poi Mussolinia di Sardegna. I suoi primi abitanti?  I lavoratori veneti e friulani arrivati a seguito della bonifica della piana di Terralba, iniziata all’epoca di Giolitti e completata solo in epoca fascista. Arborea prende il suo nome attuale nel 1944, da quello che era il nome del giudicato di epoca Medievale e dal latino arboreta, boscaglia.

Il centro del paese conserva ancora l’architettura delle recenti origini, con i suoi edifici in stile neogotico e liberty, l’ampia piazza Maria Ausiliatrice e i suoi giardini e infine la chiesa parrocchiale del Cristo Redentore in stile tirolese. Poco distante, nell’ex-mulino ha poi sede il MUBA, MUseo della Bonifica di Arborea, che racconta la realizzazione della Bonifica e della città di Arborea, delle tecniche e architetture utilizzate, attraverso pannelli e supporti multimediali. Qui sono anche ospitati i reperti rinvenuti nel sito archeologico di S’Ungroni e del pozzo sacro di Orri.

Sul suo territorio, strettamente collegate all’abitato centrale, resistono 7 borgate, frutto anche queste della storia della Bonifica.

Ma soprattutto, Arborea è le sue campagne: oggi è uno dei paesi sardi più sviluppati dal punto di vista agropastorale, famoso per i suoi prodotti caseari e le sue fragole. 

Inoltre, il suo territorio oltre che dal mare, è ancora lambito da acque lagunari, tra queste lo stagno di S’Ena Arrubia, dove oggi sono allevate anche alcune specie alloctone come le ostriche o il granchio blu sotto il marchio Arrubia della Cooperativa Sant’Andrea. O lo stagno di Corru Mannu, dove ha sede lo stabilimento di lavorazione di Nieddittas, tra le più importanti realtà del settore ittico in Sardegna.

È possibile visitare il territorio di Arborea in bici, attraverso la ciclabile che lo attraversa tutto e il cui tracciato è consultabile qui.

Sempre, ma alcuni sono gli appuntamenti da non perdere!

Il primo è il giorno dell’Epifania quando si Brusa la Vecia, ovvero si brucia la vecchia: le famiglie, che ancora conservano questa tradizione importata dal Triveneto, accendono nei loro ampi giardini un falò con il fantoccio de La Vecia. Tutti partecipano poi, il giorno seguente, al grande falò che allestisce la ProLoco nel Centro Fieristico.

Ancora, l’ultima domenica di aprile o la prima domenica di maggio ha luogo la Sagra della fragola. Infine ogni anno, la penultima o ultima domenica di ottobre, si tiene la Sagra della Polenta, grande momento di festa e sfoggio dei prodotti, per tutta la comunità.

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