Il Comune di Guspini, che si estende dallo stagno di Santa Maria di Neapolis alla pianura campidanese, accoglie oltre 11.500 abitanti distribuiti tra la cittadina e le due frazioni di Montevecchio e Sa Zeppara.
Il territorio guspinese testimonia la presenza umana fin dall’epoca pre-nuragica, ma è del Medioevo l’origine vera e propria del centro abitato. Tra i monumenti storici, la Chiesa di San Nicolò, del 1625, che si distingue per il rosone centrale della facciata Gotico-Aragonese, e la Chiesa di Santa Maria, la chiesa più antica di Guspini (XI-XII secolo).
Con un’abbondanza straordinaria di fonti e sorgenti di origine granitica – tra cui la fonte perenne di Sa Mitza di Santa Maria, miracolosa per i pellegrini ma oggi chiusa – la zona di Guspini accoglie una sorprendente ricchezza a livello naturalistico: si pensi che in pieno centro storico è possibile visitare presso la cava di Cuccur’e Zeppara, i rari Basalti Colonnari, un vero e proprio monumento naturale, alto oltre 20 metri, dalla particolare forma ‘a canne d’organo’ di origine antichissima.
Un’altra particolare ‘scultura’ geologica è quella rappresentata da un blocco di granito isolato – Sa Rocca Incuaddigada – detta anche “la roccia a cavalcioni” circondata da sughereti, che si trova nella zona di Sa Tella.
Ma c’è un altro aspetto non meno importante che rende Guspini unica, la storia e le vicende che dalla metà dell’800 e fino agli anni Novanta del secolo scorso la portarono a diventare uno dei centri minerari più importanti d’Europa: a pochi chilometri dalla cittadina, immerso nel verde accanto alle montagne alcova del Cervo Sardo (specie protetta), sorge infatti l’antico borgo minerario di Montevecchio, oggi visitabile e tra i siti d’interesse che fanno parte del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.
Oltre all’attività mineraria, ormai cessata, l’economia di Guspini ha sempre trovato terreno fertile sia nelle attività agro-pastorali, quindi allevamento di bestiame, coltivazione del grano, dell’uva e degli uliveti, che in quelle legate alla produzione di tappeti e coltelli (in questa zona, esiste Sa Guspinesa, tipico coltello a serramanico con l’estremità priva di punta).
Curiosità: anche Guspini, assieme a Gonnosfanadiga, Villacidro e Arbus, fa parte dell’itinerario del Cammino Minerario di Santa Barbara, nato per valorizzare le aree minerarie dismesse e tramandare la memoria e la storia delle persone che hanno percorso queste strade.