La Torre Vecchia è raggiungibile dal borgo di Marceddì attraverso un ponte e un percorso di pedane in legno, con una breve e piacevole passeggiata.

Anche chiamata sa Turri Eccia, dai locali, fu costruita tra il 1578 e il 1584 dalla corona d’Aragona  per difendere i commerci e le coste dagli attacchi dei Saraceni.

Essa comunicava, grazie ad un elaborato sistema, con la Torre del Flumentorgiu (oggi meglio nota come Torre dei Corsari), con la Torre Grande di Oristano e con la Torre Costiera di San Giovanni di Sinis. La comunicazione tra le torri grazie a messaggi di luce in codice morse permetteva di difendere l’intero Golfo di Oristano. Nel 1700 il sistema fu potenziato, con l’aggiunta della Torre Nuova a Capo Frasca.

Costruita di roccia basaltica, la torre ha un diametro di 12,4 m e un’altezza di circa 8.

In passato l’accesso avveniva da una porta sopraelevata a circa 3,5 mt da terra (che oggi appare come una finestra) alla quale si accedeva con una scala, che veniva ritirata in caso di attacco. La Torre rimase attiva sino al marzo del 1843.

Durante la seconda guerra mondiale fu usata ancora una volta come punto di osservazione e venne realizzato l’attuale ingresso, il bunker antiaereo e il “nido” di mitragliatrici all’interno dell’antica cisterna. L’intervento di restauro ha portato la torre a diventare un osservatorio della circostante laguna di Corru S’Ittiri, protette dalla convenzione di Ramsar, e promosso dal comune di Terralba e dalla Fondazione MEDSEA.

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