Là dove, insieme al mare, si incontrano i territori di Arborea, Terralba e Guspini si sviluppa il complesso lacustre costituito dalla laguna di Corru S’Ittiri e dagli stagni di San Giovanni e Marceddì.

Questa è una delle zone umide più importanti del Mediterraneo.

Insieme allo stagno di Corru Mannu è infatti inserito nella lista delle zone umide di importanza internazionale, secondo la Convenzione di Ramsar ed è considerato Sito di Interesse Comunitario, oltre che Zona di Protezione Speciale.

A questa distesa d’acque e salicornia si accede dal borgo di Marceddì.

Attraversato il ponte di legno ci si può inoltrare nella laguna sulle passerelle di legno che conducono alla Torre Vecchia e poi, verso lo stagno di Pauli Biancu, a piccoli archi squadrati di legno, punti di osservazione faunistica.

Oppure, quando la marea è bassa e la parte più interna della laguna è in secca si possono attraversare reticoli di sentieri più o meno battuti, da uomini e animali.

Qui ci si può perdere nella tipica vegetazione lagunare tra i giunchi, il lentischio, l’asfodelo e soprattutto la cangiante salicornia. Inoltre, dall’ultimo punto di avvistamento, si può tornare verso la pineta e verso il giardino delle orchidee: qui tra febbraio e maggio si possono osservare ben dieci specie di orchidee spontanee, di quattro diversi generi, e quattro ibridi.

Ma soprattutto si possono scorgere all’orizzonte le specie più diffuse come i gabbiani, i cormorani, gli aironi cinerini, le garzette e i fenicotteri rosa, che nella laguna sostano nelle loro migrazioni.

Un vero paradiso per i birdwatcher.

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