L’oasi naturalistica di Seu, un tempo riserva di caccia, è stata affidata alla gestione del WWF. Accessibile dall’area di sosta della spiaggia di Seu dal lato sud e dalla spiaggia di Maimoni sul lato nord, qui è possibile praticare nordic walking e bird watching. 

Ma si può anche semplicemente perdersi nella macchia mediterranea fino al fulcro dell’oasi, il promontorio dove sorge la Torre del Sevo, o Turr’e Seu in sardo, che dà il nome all’area. 

Eretta dalla Corona spagnola nel tardo XVI secolo, la torre presenta la classica forma troncoconica, con un diametro alla base di più di sette metri e un’altezza di quasi dieci. L’ingresso, a circa quattro metri da terra, porta a una stanza sovrastata da una cupola. Una scala poi porta alla terrazza, sul cui parapetto si possono vedere i cannoni a protezione e oltre il panorama incredibile della costa del Sinis, fino a Capo San Marco.

Alla sua sinistra ci si può tuffare nella spiaggia di Seu, dal fondale basso e sabbioso. Alla sua destra nella spiaggia di Coagheddas, caratterizzata dal relitto arenato di un’imbarcazione a vapore. Una parte di esso è ancora sommersa ed è meta ideale per gli appassionati di snorkelling e immersioni.

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