La facciata rosso-terracotta del Palazzo Boyl si erge dinanzi a un giardino con prati all’inglese e palme maestose, dominando il centro storico di Milis, nel Campidano di Oristano. L’edificio, capolavoro architettonico neoclassico piemontese, ha origini monastiche e una storia quasi millenaria. Divenne dimora signorile nel XIV secolo e fu ristrutturato nel XVII, appartenendo alla famiglia Vacca fino al matrimonio con il marchese Vittorio Pilo Boyl di Putifigari.

Il palazzo, antica residenza estiva dei marchesi Boyl, ospitò personaggi illustri come Alberto La Marmora, re Carlo Felice e Carlo Alberto, e letterati quali Grazia Deledda e Gabriele D’Annunzio. L’interno conserva il fascino antico con ampie sale di rappresentanza, mosaici pavimentali e arredi nobiliari. Al piano superiore si trova il museo del costume e del gioiello sardo, esibizione etnografica di tessuti, abiti e ornamenti storici. Nel cortile è presente un anfiteatro per eventi.

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