Ogni anno, a Santu Lussurgiu si svolge la corsa di cavalli “Sa Carrela ‘e Nanti”, una delle gare più ardite dell’isola. Questo evento equestre ha una lunga storia che risale a secoli fa, quando i Giudici di Arborea e i viceré spagnoli incoraggiavano l’allevamento dei cavalli. Ne parla il “Dizionario geografico storico statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna” di Goffredo Casalis e Vittorio Angius, che riconduce l’inizio de “sa carrela” al 1840.
Durante le gare di pariglia del carnevale di Santu Lussurgiu, i cavalieri devono possedere ottime capacità acrobatiche, come richiede questo tipo di evento. La corsa a cavallo per le vie del paese ha origine nelle esercitazioni e nelle usanze della cavalleria leggera.
Il carnevale di Santu Lussurgiu considera i cavalieri, i cavalli e la folla come componenti essenziali. La presenza della gente ha un effetto unico: l’enorme folla si apre poco prima del passaggio dei cavalli in corsa e si chiude subito dopo.
Sa Carrela ‘e Nanti (oggi localizzata nella centrale via Roma) è una strada sterrata in discesa lunga circa 350 metri. Le persone che partecipano alla corsa devono seguire la tradizione che impone loro di indossare una maschera o di farsi dipingere il viso. I partecipanti sono tutti lussurghesi.
La manifestazione dura tre giornate. La domenica di Carnevale i cavalieri partono da s’iscappadorzu e iniziano la corsa a paretza (a pariglia).
Il lunedi “lunis de sa pudda” (lunedi della gallina) i cavalieri armati di bastone (su fuste de ozastru) devono buttare a tutta velocità un fantoccio con le sembianze di una gallina che fino agli anni 70 era vera!
Il martedì si conclude Sa Carrela con le premiazioni dei cavalieri.