Sagama si trova nella regione storica della Planargia, a soli 12 chilometri da Bosa e a 55 da Oristano. Sono solo 195 gli abitanti di Sagama, che si conferma un gioiello architettonico ricco di strutture nuragiche e bellezze naturalistiche.
Sagama si trova su una collina calcarea sulla vallata di Badd’e Sagama ricca di vegetazione colorata che contrasta con la pietra basaltica di colore scuro: il territorio è fertile e ricco di boschi e vigneti con numerose sorgenti, meta ambita in autunno per i cercatori di funghi. Proprio la ricchezza di acqua e la fertilità del terreno hanno consentito, fin dai tempi molto antichi, numerosi insediamenti umani.
Sagama nasce in epoca preistorica, in una posizione considerata strategica, posta su un gradino calcareo dove poi fu edificato il nuraghe Muristene, mentre con ogni probabilità, nella zona dove attualmente si trova la chiesa chiesa intitolata all’arcangelo Gabriele, si trovava invece un santuario pagano.
In epoca fenicia, punica e romana il villaggio iniziale fu successivamente dotato di mura, che sono ancora visibili in parte, nei lati sud e nord.
Dopo il 1420 il paese di Sagama si trovò assorbito con tutta la Planargia nel Regno di Sardegna, e dal 1839, anno di abolizione dei feudi, Sagama entrò a far parte del Circondario di Cuglieri, per essere poi inserita nella Provincia di Nuoro. Nel 1946 Umberto di Savoia, con Decreto Luogotenenziale, restituì al borgo l’autonomia amministrativa.
Il territorio di Sagama è ricco di siti archeologici, presenta infatti ben nove nuraghi intorno alla zona abitata: il Funtanedda nella vallata Badde Sagama, con pianta poligonale, il monotorre Molineddu, a pianta circolare, collocato vicino al protonuraghe omonimo, il Pascialzos, i resti del nuraghe Nuratolu e il monotorre Muristene, da cui si presume ebbe origine il più antico insediamento.
Numerose architetture funerarie, come la tomba di Giganti di su Crastu Covaccadu, a Terra d’Onore, e le tombe di Triganino sa Costa-Triganinu e Fakkiganu; non manca neppure un alleè couverte, al confine con Tinnura e secondo alcune testimonianze orali erano presenti anche domus de Janas in zona di Giuntolzu-Su Troulone.
Di particolare pregio l’architettura religiosa, con la chiesa parrocchiale, dedicata all’Arcangelo Gabriele, la chiesa medioevale della N.S. del Carmelo e la chiesa di Santa Croce, risalente al Cinquecento, che a metà gennaio ospita i falò dedicati a Sant’Antonio Abate.