San Vero Milis, nell’alto Campidano di Oristano, è un centro agricolo di circa 2500 abitanti. Il suo territorio si estende su un’ampia piana tra Capo Mannu e le prime pendici del Montiferru.

Questa conformazione pianeggiante ha favorito fin dai tempi antichi l’insediamento dell’uomo: su tutto il territorio sono infatti visibili testimonianze del Neolitico (IV-III millennio a.C.) così come di quello nuragico. Sono stati infatti censiti almeno 30 nuraghi, ma il più grande è quello di S’Urachi e si trova alle porte dell’abitato.

Successivamente, i terreni particolarmente vocati all’agricoltura hanno fatto sì che San Vero e il suo territorio diventassero granaio di Cartagine prima e Roma poi. Ma non solo! Con tutta probabilità anche quella del sale era una florida produzione già in epoca romana, ma abbiamo certezza che lo fosse durante il Medioevo, così come era fiorente l’attività delle tonnare.

Oggi San Vero Milis conserva la sua tradizione agricola: sono tutt’ora importanti le produzioni di agrumi e della tipica Vernaccia.

Oltre vigneti e agrumeti nel territorio di San Vero Milis si possono ammirare le sue coste variegate, che spaziano dalle falesie di Capo Mannu e le affascinanti rocce che compongono S’Architteddu, alle sabbiose spiagge di S’Aena Scoada, Putzu Idu, Sa Mesa Longa e Sa Rocca Tunda. Tra tutte la più speciale e la spiaggia di Su Pallosu, nota per la colonia felina che la abita.

A proteggere tutta la costa e da visitare sono le quattro torri di avvistamento aragonesi, edificate per contrastare le invasioni barbaresche e proteggere quindi il territorio.

Poco distanti dalle spiagge si trovano le peculiari aree umide di San Vero Milis: di particolare rilevanza sono lo stagno di Is Benas, lo stagno temporaneo di Sale ‘e Porcus e quelli di Pauli Crechi e Pauli Maoiri. Qui è possibile ammirare tantissime specie avifaunistiche che vi migrano o addiritura vi nidificano, e tra cui spiccano i fenicotteri rosa.

Infine nel centro abitato suggeriamo di visitare la Chiesa parrocchiale di Santa Sofia: risalente al 1600, risulta di particolare pregio per il suo rosone gotico in trachite rossa e per i suoi tre ingressi in stile rinascimentale. All’interno risaltano poi altari e simulacri in stile barocco. Merita anche una visita la Chiesa di San Michele Arcangelo.

Consigliamo di visitare San Vero Milis in occasione de Su Carru ‘e is padda, il carnevale sanverese oppure qualche settimana dopo, in occasione dei riti della Settimana Santa. In autunno invece da non perdere è la Rassegna dei Vini Novelli che ogni anno richiama nel piccolo centro migliaia di visitatori.

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