Tresnuraghes si trova nel cuore della regione storica della Planargia, al confine con il massiccio del Montiferru. Dista circa 10 chilometri da Bosa e circa 50 chilometri da Oristano e conta poco più di 1.000 abitanti.
L’etimologia del nome si deve all’antica presenza di tre nuraghi che si trovano vicino all’abitato: due sono scomparsi e del terzo, il nuraghe su Bastione, sono osservabili solo pochi resti.
Tra le strutture religiose da visitare, la Chiesa di San Lorenzo, una chiesa seicentesca, con facciata e stipiti lavorati in trachite rossa risalente al 1685; la chiesa di San Giorgio Martire, in stile neoclassico con pietra a vista, il cui rifacimento del progetto cinquecentesco fu affidato all’architetto e stuccatore bosano Antonio Pinna; e la Chiesa o oratorio della Santa Croce, sede delle due Confraternite di Santa Croce e Nostra Signora del Rosario.
La Chiesa templare di Sant’Antonio da Padova risalente all’epoca bizantina, già dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, si distingue per i ricchi contrafforti e la cupola rossa.
In località Mara Pala è possibile visitare il Dolmen di Su Jù Malmuradu, o del giogo pietrificato, un monumento funebre semplice di circa due metri di altezza. Il nome deriva da un’antica leggenda secondo cui il dolmen sarebbe un giogo di buoi trasformato in pietra, con il contadino che arava il suo campo e che si sarebbe rifiutato di inginocchiarsi al passaggio della statua durante la processione di San Marco.
Da non perdere neppure il museo casa Deriu, che consente di fare un viaggio fra giornalismo, moda e viaggi in una casa di una famiglia borghese del XVIII-XIX secolo, che conserva arredi originali e una collezione di circa mille volumi antichi.
Alla foce del riu Mannu, al confine con il territorio di Cuglieri, si può visitare la torre di Foghe, fulcro del sistema difensivo costiero voluto dagli aragonesi e anticamente luogo di sbarco degli invasori mori e pirati.
Il tratto di costa di Tresnuraghes è variegato, dalle acque cristalline e limpide, puntualmente ogni anno riceve 5 Vele della Guida Blu di Legambiente. Da non perdere Porto Alabe, o Marina di Tresnuraghes, dal catalano alabe o gabbiano, che si dipana in sette chilometri di sabbia fine alternata a calette e faraglioni