Nella provincia di Oristano, ai piedi del Monte Arci sorge Uras, un paese attraversato da numerosi torrenti, le cui origini risalgono al III millennio a.C. 

Al centro del paese, che conta circa 3.000 abitanti, si trova la chiesa più importante di Uras, la parrocchiale di Santa Maria Maddalena. Edificata nel 1664 in stile romanico-barocco, la struttura dell’edificio di culto venne arricchita e restaurata con svariati lavori importanti che andarono avanti fino alla fine del ‘700. Il 22 luglio è il giorno dedicato alla Santa patrona del paese, ma tradizionalmente i festeggiamenti durano più giorni e coinvolgono anche i paesi vicini.

Un altro luogo di culto di Uras è la chiesa campestre di San Salvatore, che si trova esattamente nel luogo dove il marchese d’Oristano Leonardo Alagon nel 1470 vinse contro gli Aragonesi guidati dal vicerè Nicolò Carroz: un importante momento storico, anche perché fu in questa occasione che per la prima volta si sperimentò l’uso della polvere da sparo. In onore di quella vicenda storica, viene organizzata il martedì dopo Pasquetta una giostra equestre, Sa Cursa de Su Pannu, per rievocare l’antica battaglia.

La zona di Uras, ricca di basalto e ossidiana è molto nota tra gli archeologi e in generale tra gli appassionati di storia e cultura sarda. Infatti, nel territorio sono presenti molti insediamenti nuragici: oltre a 2 Tombe dei Giganti e a più di 20 torri megalitiche, si trova Sa Domu Beccia, risalente al XV-XI a.C., un imponente complesso in basalto, che purtroppo a fine ‘800 si è visto privare di numerosi massi che sono andati a costruire parte della strada per Oristano. Ciò non toglie l’incanto nel visitare questo incredibile complesso nuragico, che sorge a meno di un chilometro dal centro abitato del paese ed è circondato da altrettanta bellezza storica.

Oltre alla pastorizia e all’agricoltura, Uras si caratterizza anche per l’artigianato tessile e le ceramiche.

Curiosità: Tra i 100 migliori murales nominati per il 2022 dal concorso Best Street Art, c’è anche quello che si trova a Uras, fatto da Mauro Patta su 27 metri quadri, denominato ‘Sa Festa’.

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